In Italia ogni anno diventano obese 100mila persone. Secondo i dati Istat, infatti, in circa 10 anni sono cresciuti di quasi 2milioni gli italiani in sovrappeso e di oltre 1milione quelli francamente obesi. “In Italia – fanno sapere gli specialisti – è sovrappeso oltre 1 persona su 3, ovvero 36% con maggioranza maschile, ed è diabetica 1 persona su 20. Oltre il 66% delle persone con diabete di tipo 2 è anche sovrappeso o obeso. Questo – continuano gli esperti – si traduce in un costo annuo stimato in 9miliardi di euro tra costi sanitari, calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce. Se poi consideriamo i costi complessivi delle patologie collegate all’obesità, saliamo a 22,8miliardi di euro ogni anno: il 64% di questa cifra è speso per l’ospedalizzazione. Nonostante ciò – concludono – l’obesità è una malattia cronica che fino a qualche anno fa è stata sottovalutata ed è, ancora oggi, difficilmente curabile”.
L’obesità rappresenta un problema enorme di salute pubblica e di spesa per i sistemi sanitari nazionali, dunque; spesa che potrebbe diventare insostenibile se non si provvede ad adottare politiche di prevenzione adeguate e programmi di gestione della malattia in grado di contenere il carico di diverse patologie coesistenti.
Cosa accadrà quindi a Matera nel prossimo week end?
“Il congresso interregionale di endocrinologia e diabetologia dell’8 e 9 settembre a Matera – spiegano i promotori – è organizzato dalla sezione Puglia e Basilicata della Simdo, Società italiana metabolismo diabete e obesità, e intende aggiornare sulle nuove possibilità di cura e prevenzione delle malattie di cui parliamo, e si porrà l’attenzione su una migliore fenotipizzazione dei pazienti. Cioè, l’individuazione delle caratteristiche manifestate da un organismo vivente, quindi la sua morfologia, il suo sviluppo, le sue proprietà biochimiche e fisiologiche comprensive del comportamento. Ovvero l’obiettivo è quello di tendere a quella medicina di precisione auspicabile per ciascun paziente”.
Quali terapie, dunque?
“Saranno esaminati diversi risvolti terapeutici possibili in relazione a una più corretta caratterizzazione del soggetto obeso, obeso-diabetico e in presenza di eventuali altre patologie o malattie endocrine. Il congresso offrirà anche l’opportunità per riflettere sugli impedimenti di tipo economico, sia per quanto attiene l’accesso a terapie costose e croniche da parte di fasce sociali di popolazione sempre più povere, sia al potenziale risparmio da parte del servizio sanitario nazionale che deve attuare una razionalizzazione nella spesa, agendo soprattutto in termini di deospedalizzazione e prevenzione”.
A chi si rivolge?
“Medici internisti, endocrinologi, chirurghi, nefrologi, cardiologi e biologi nutrizionisti, dietisti e infermieri”.
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