Quanto producono gli eventi business? E quanto incide il turismo congressuale su una destinazione? Misurarne l’impatto non è cosa semplice, ma uno studio ha provato a dare un margine alla questione.
“Che gli eventi di business – scrive event report, rivista specialistica di settore – valgano molto più del loro impatto economico immediato (cioè la spesa di organizzatori e partecipanti e l’indotto generato sul territorio) è ormai cosa nota tra gli addetti ai lavori. Nel computo per definirne il valore oggi entrano anche fattori relativi a ciò che gli eventi ‘producono’ in termini di diffusione di conoscenza, costruzione di relazioni accademiche, scientifiche, professionali e imprenditoriali, generazione di nuovo business: un’eredità ‘intangibile’ e di lungo termine di cui le istituzioni sono ancora largamente inconsapevoli, visto che l’interesse per il ‘turismo congressuale’ si traduce in genere solo nella reale ma riduttiva equazione che lega gli eventi esclusivamente all’occupazione alberghiera e alla ricaduta sull’economia turistica”.
Un patrimonio immateriale, dunque, difficile da misurare concretamente. E come spiegarlo (quindi comunicarlo) agli enti e alle istituzioni preposti a espletare azioni al fine di favorire e sostenere l’acquisizione di eventi? Jmic (Joint meetings industry council) l’anno scorso ha lanciato una call internazionale coinvolgendo gli attori protagonisti del settore e ha provato a chiedere case history di eventi che potessero essere analizzati allo scopo di definirne con criteri scientifici il valore – oltre l’impatto turistico – e dimostrare il contributo allo sviluppo delle destinazioni e alle comunità che li ospitano.
La prima case history validata
“Il primo caso di studio – scrive sempre event report – è quello di Business events Sydney, il convention bureau della città australiana che da anni, con il supporto delle università locali, studia l’impatto di lungo termine degli eventi: il report presentato, intitolato Conferences: catalysts for thriving economies, è stato condotto dalla University of Technology Sydney, che ha intervistato delegati e organizzatori (nazionali e internazionali) di 12 grandi congressi di diverse discipline che si sono svolti nella destinazione nel 2015. I risultati descrivono i benefici che gli eventi hanno apportato facilitando quegli aspetti di interazione e collaborazione professionale che costituiscono le fondamenta dell’innovazione, dello sviluppo economico e dell’avanzamento della società”.
“Secondo lo studio – continua la rivista – l’eredità (legacy) degli eventi di business e il loro valore al di là dell’impatto sul turismo si sviluppano su 4 dimensioni principali, ognuna della quali si articola in più aspetti specifici. La prima è l’innovazione nel settore di riferimento, cioè le nuove idee, conoscenze, tecniche e tecnologie con cui i delegati vengono a contatto durante gli eventi. La seconda è quella della collaborazione, nel senso del ruolo dell’evento quale piattaforma che facilita nuove iniziative di business e/o ricerca a livello internazionale. La terza è relativa allo sviluppo del settore di riferimento nella destinazione che ospita l’evento: per esempio, in termini di reputazione della destinazione in quel campo, di potenziamento delle competenze della spacifica comunità professionale locale, dello sviluppo delle nuove generazioni di professionisti in quell’ambito. La quarta, infine, è la dimensione legata all’attrattiva della destinazione per i “cervelli” internazionali, laddove l’evento contribuisce a generare nei partecipanti il desiderio di lavorare o studiare nella destinazione ospite”.
I dati. Ecco, relativamente alle 4 dimensioni della legacy, alcuni dei dati più significativi emersi dal report.
Innovazione
• Il 91% degli intervistati dichiara che l’evento cui ha partecipato ha esposto i delegati a nuove conoscenze e a idee innovative.
• Il 70% dei delegati afferma che l’evento gli ha fatto conoscere tecniche e tecnologie innovative per la propria professione.
Collaborazione
• Il 76% ritiene che l’evento cui ha partecipato abbia contribuito a sviluppare la collaborazione e la ricerca a livello internazionale.
• Il 41% degli espositori che hanno partecipato agli eventi è entrato in contatto con nuovi clienti potenziali, e il 25% ha incrementato le vendite a seguito della partecipazione.
Sviluppo del settore di riferimento nella destinazione ospite
• L’83% pensa che l’evento abbia permesso al settore locale di riferimento (che sia medicina, scienza, tecnologia o uno specifico settore industriale) di presentare le proprie competenze ed eccellenze a una platea internazionale.
• Il 68% dichiara che l’evento ha contribuito a sviluppare la conoscenza e le competenze dei delegati più giovani all’inizio della carriera.
• Il 52% ritiene che l’evento abbia migliorato le competenze della community professionale di riferimento nella destinazione.
L’attrattiva della destinazione per i “cervelli” internazionali
• L’83% degli intervistati riconosce che l’evento ha incrementato la reputazione di Sydney nel settore di riferimento.
• A seguito della partecipazione all’evento, il 41% dei delegati vorrebbe lavorare/studiare a Sydney.
• Il 7% dei delegati, a seguito dell’evento, ha fatto richiesta per una posizione di lavoro o di studio (permanente o temporeanea) a Sydney.
[fonte event report]
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